Le colline della zona Conegliano Valdobbiadene sono conosciute per una peculiare caratteristica, che le distingue da qualsiasi altro territorio al mondo: le rive.
Questi particolari costrutti, oltre a decorare le colline trasformandole in un paesaggio unico nel loro genere, sono funzionali per la produzione del famoso vino caratteristico di questo territorio, il Prosecco Valdobbiadene Superiore DOCG.
Non sono solo i saporiti acini di uva a conferire a questo pilastro della tradizione enologica italiana le sue caratteristiche olfattive e organolettiche, ma è anche il terreno da cui derivano e la cura con cui vengono coltivate le viti a fare la differenza, rendendolo uno dei vini più richiesti al mondo.
Solicum Prosecco Soligo: l’importanza delle rive
Nel territorio di Conegliano Valdobbiadene, grande chicca dell’UNESCO, la viticoltura viene praticata da generazioni ed è parte integrante della tradizione.
All’interno dell’area della denominazione DOCG sono state identificate alcune pendici collinari particolarmente ripide e scoscese, difficili da raggiungere e coltivare, che nel dialetto locale vengono chiamate “rive” e dove maturano i migliori grappoli di uva Glera.
La bontà del Prosecco Solicum deriva dalla forma delle colline
Diverse sono le caratteristiche proprie delle colline che contribuiscono a produrre questo vino così conosciuto in tutto il mondo. In primo luogo, il fatto che il versante collinare sia esposto al sole permette alla pianta di ricevere la giusta luminosità ed il calore necessario per la produzione di una materia prima di altissima qualità.
Inoltre, fattori come l’escursione termica e la ventilazione sono essenziali al fine di sviluppare gli aromi primari tipici dell’uva Glera e mantenerne l’acidità, ma sono importanti anche per ridurre le possibilità che i grappoli subiscano attacchi fungini. Tutto ciò è essenziale quindi per ottenere uve eccellenti, capaci di dar vita a spumanti di prestigio.
Un’altra peculiarità di queste colline è la loro ripidità. Qui infatti la raccolta delle uve avviene rigorosamente a mano ed è definita “vendemmia eroica” per l’estrema fatica che devono affrontare i viticoltori durante il loro lavoro, dal momento che non hanno alcuna possibilità di utilizzare supporti meccanici, nemmeno per il trasporto dell’uva.
Solicum Prosecco di Valdobbiadene, un vino di nicchia
Nelle “rive”, la produzione per ettaro è limitata e vi sono molte restrizioni, dettate dal disciplinare, volte a mantenere elevato il livello qualitativo dei grappoli, che devono infatti essere coltivati in un’area delimitata e prestabilita dalla legge.
Sono 12 i Comuni dove è permessa la coltivazione delle uve atte a produrre lo Spumante Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG “Rive” e sono 31 le frazioni territoriali coinvolte: in totale esistono quindi solo 43 “rive” che rispecchiano la tipicità della sottozona della denominazione stessa.
Tipologie di “Rive” Solicum Prosecco Soligo
Il termine “rive” è dunque garanzia di
unicità ed
esclusività, per questo in
etichetta è necessario che sia riportata l’
annata della vendemmia, il
nome del
Comune o della
frazione in cui le uve vengono coltivate, e l’appellativo
Superiore.
Nella cantina Colli del Soligo sono prodotte
due tipologie di “Rive di Soligo”, così da poter assaporare al meglio le caratteristiche del terreno in cui le uve vengono coltivate.
Il
Rive di Solgio SOLICUM Prosecco di Valdobbiadene Conegliano Superiore DOCG Extra Brut è la versione più
secca dei due Spumanti ed è ottimo in abbinamento ad antipasti a base di pesce o ad un risotto ai frutti di mare.
Invece, il
Rive di Solgio SOLICUM Prosecco di Valdobbiadene Conegliano Superiore DOCG Dry, essendo più
morbido, è particolarmente indicato per essere degustato in accompagnamento a sformatini di verdure ed è eccellente come vino da accostare alla pasticceria secca.
Una raccomandazione è da fare però per entrambi i vini: sono da
servire sempre
freschi, ad una temperatura di circa
4°C - 6°C.