Il Metodo Classico, noto anche come Méthode Champenoise, è un sistema di spumantizzazione che prevede che la seconda fermentazione venga fatta in bottiglia, a differenza di quanto solitamente avviene nella produzione dei vini tipici della zona trevigiana.
Da questa particolare tecnica di produzione ha quindi origine un vino che si distingue nettamente da Spumanti come il ‘Solicum’ Cuvée Prosecco Superiore DOCG, sia in termini di note olfattive che per le sue proprietà sensoriali. Si tratta dello Spumante Metodo Classico.
In Italia le prime testimonianze dell’utilizzo di questa tecnica di produzione del vino risalgono alla metà dell’800. Si tratta di un’usanza antica tramandata di generazione in generazione e che ha fatto la storia.
I viticoltori amanti della tradizione, come quelli della famiglia Soligo, hanno però voluto mantenerla viva, facendo nascere così il Solicum Metodo Classico, uno Spumante ricco di unicità, che merita le dovute attenzioni.
La selezione delle uve per la sua creazione inizia in vigneto. Qui i grappoli vengono raccolti manualmente, per essere portati immediatamente in cantina ed essere pressati. In questo modo si ottiene il succo d’uva che, fermentando grazie all’opera dei lieviti, dà vita al vino base.
Quest’ultimo viene poi messo in bottiglia con l’aggiunta di una miscela di lieviti e zuccheri chiamata “liqueur de tirage”. Con il trascorrere dei giorni avviene una seconda fermentazione: la blasonata “rifermentazione in bottiglia”, momento in cui i lieviti si nutrono delle sostanze zuccherine contenute nel vino producendo anidride carbonica. Tramite questo processo il vino base diventa Spumante.
I lieviti, ancora presenti all’interno della bottiglia, vengono lasciati a contatto con il vino per almeno 24 mesi, in questo periodo lo Spumante si arricchisce di aromi nobili tipici del Metodo Classico, quali gli aromi di crosta di pane e i profumi di pasticceria.
Le bottiglie di Solicum Metodo Classico di Soligo, durante la fase di maturazione, vengono disposte su cavalletti in legno chiamati “pupitres”, dove vengono fatte lentamente ruotare ed inclinare fino al raggiungimento della posizione verticale, con il tappo rivolto verso il basso.
Questo procedimento consente ai lieviti di scivolare lentamente sul collo della bottiglia andando a convogliare nella sua parte più estrema dove si trova la “bidule”, una piccola e sottile capsula cilindrica di plastica.
Nella realizzazione del Metodo Classico, un momento estremamente delicato è quello della sboccatura (degorgement) che consiste nell’eliminazione dei lieviti, permettendo così allo Spumante di apparire perfettamente limpido. Per farlo, viene congelato il collo della bottiglia in modo tale da solidificarne la parte più estrema e il tappo viene estratto portando con sé la bidule contenente i lieviti sedimentati.
Le fasi che portano alla creazione di Spumanti Metodo Classico sono varie, lunghe e laboriose. L’ultima tra queste prevede l'aggiunta del “liqueur d’expedition”: durante il degorgement è possibile che una piccola parte di vino fuoriesca ed è quindi necessario colmare tutte le bottiglie con dell’altro vino. Infine, tutte le bottiglie vengono tappate con sughero e gabbietta.
I 2 anni che trascorrono dalla vendemmia al momento della degustazione del Solicum Metodo Classico Spumante di Soligo assicurano la creazione di un perlage fine ed elegante e favoriscono lo sviluppo di un ricco bouquet di frutta bianca matura, rosmarino e crosta di pane.
La finezza olfattiva viene confermata al sorso: morbidezze e acidità si equilibrano perfettamente rendendo questo Spumante armonico e capace di regalare un'ottima persistenza gustativa. Perfetto per le occasioni speciali, offre il meglio di sé se servito alla temperatura di 4°C - 6°C, accostato a primi piatti a base di pesce.
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