La primavera è un periodo di rinascita: la
natura inizia a
svegliarsi dal freddo torpore invernale grazie ai primi tiepidi raggi di sole che riscaldano le giornate. Le
temperature miti comunicano alle piante che è giunto il momento di decorarsi del loro più bel manto, carico di foglie e fiori.
Infatti, è proprio in primavera che,
passeggiando tra le
vigne, aleggia nell’aria un dolce ed inebriante
profumo tipico del periodo della
fioritura della
vite. È un paesaggio da gustare quindi non solo con solo con gli occhi, ma con tutti i sensi. Le papille gustative già assaporano infatti il gusto di quelle
amate bottiglie che verranno prodotte dai frutti originati da questi fiori.
La varietà di vite dalla quale ha origine il
Prosecco Superiore DOCG è la
Glera.
Uva Glera: dal fiore al frutto
I fiori della vite, anche se non caratterizzati da petali colorati e sgargianti, sono molti, tanti quanti saranno i futuri acini. Inoltre, sono ermafroditi, quindi composti da una parte maschile e da una femminile.
Il fiore si schiude quando cade la caliptra, composta da cinque petali uniti tra loro, e rimangono visibili la parte maschile e quella femminile. La prima è formata dai cinque stami, mentre la seconda dal pistillo.
La formazione dell’acino della Glera
Dopo la fecondazione inizia la fase dell’allegagione, periodo in cui l’acino dell’uva Glera si forma e cresce. All’interno del frutto prendono forma i semi della pianta, i vinaccioli, e la crescita delle sfere prosegue fino alla fine di luglio, massimo l’inizio di agosto, quando si possono vedere i grappoli di uva Glera verdi e spargoli.
Verso la fine di agosto e durante le prime settimane di settembre il frutto inizia la fase dell’invaiatura, durante la quale aumenta di peso e di volume. In questo periodo gli acini si ingrossano e la distanza tra uno e l’altro diminuisce fino a scomparire.
Gli acidi contenuti nella bacca lasciano spazio agli zuccheri (principalmente glucosio e fruttosio) e la pianta continua a concentrare le energie sul frutto. Questo inizia ad assumere la colorazione finale tipica della varietà d’appartenenza, che nel caso della Glera è giallo dorato. Anche le foglie cambiano, la colorazione verde chiara data dalla clorofilla vira verso il verde scuro per poi evolvere verso il giallo marrone, tipico dell’autunno.
Vino Glera, quando lo si può produrre
Poco prima del raggiungimento della maturazione tecnologica, la buccia degli acini diviene più morbida ed elastica. Lo stesso accade alla polpa. Il chicco appare così traslucido e, se lo si osserva attentamente, si possono intravedere al suo interno i vinaccioli. Gli aromi varietali a questo punto sono completamente formati e il grappolo è maturo e pronto per essere utilizzato per la produzione del vino Glera.
Come si ottiene il Prosecco Glera
Si è quindi giunti al momento della
raccolta, che avviene indicativamente verso la
fine agosto e
metà settembre. Il periodo può variare in base all’andamento climatico dell’annata.
La
storica vendemmia eroica, tipica delle
colline patrimonio UNESCO di
Conegliano e
Valdobbiadene, avviene in modo manuale ed i pregiati grappoli vengono posti in piccole ceste o cassette e subito portati in cantina dove ha inizio la lavorazione che dà vita al
Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG Soligo.
Per giungere a questo vino pregiato e il cui nome è conosciuto in tutto il mondo, i passaggi sono molti. La vite attraversa ripetuti cicli ogni anno, durante i quali si trasforma e produce fiori e poi frutti dal grandissimo valore. È fondamentale prendersene cura per poter garantire che ogni acino di uva Glera si arricchisca dei migliori aromi e permetta di produrre un vino di eccellenza come il Prosecco Superiore DOCG.